Nel primo semestre 2019 quasi 4 italiani su 10 (il 39,4% del totale della popolazione Italiana) risulta avere almeno un contratto di credito rateale in essere. Ed è un dato in aumento se si pensa che solo un anno fa i finanziamenti erano inferiori di un 8,0% circa.
In media il debito residuo di chi ha acceso un mutuo o un finanziamento è pari a 33.085 euro; ma la richiesta all’atto dell’accensione del mutuo per l’acquisto di una casa è mediamente di 133.315 euro (in aumento del 4,7% rispetto ad un anno prima). La durata media invece si attesta stabilmente attorno ai 15 anni
Le forme di finanziamento più diffuse risultano essere, al primo posto, i prestiti finalizzati, ossia quei prestiti destinati all’acquisto di beni di consumo e servizi quali articoli di arredamento, viaggi, auto, moto, elettrodomestici, ecc. Tali forme di finanziamento da un punto di vista numerico rappresentano ben il 45,5% del totale. Al secondo posto troviamo i prestiti personali con una incidenza del 32,8%. Infine, la componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni ha un’incidenza del 21,7% sul totale.
Nel complesso, la regione con la quota più elevata di popolazione con almeno un rapporto di credito attivo è risultata essere la Toscana, con il 44,2% del totale, che precede Sardegna (con il 43,2%) e Friuli-Venezia Giulia (con il 42,9%). Seguono il Lazio (con il 42,3%) e la Valle d’Aosta (con il 41,8% della popolazione). In coda alla classifica si troviamo il Trentino Alto Adige, regione in cui solamente il 20,2% della popolazione risulta avere almeno un rapporto di credito attivo, preceduta dalla Basilicata (con il 32,1%) e dal Molise (con il 33,8%).
Per quanto riguarda i mutui l’incidenza più elevata è risultata essere quella dei Friulani, con il 30,8% delle famiglie che hanno un finanziamento attivo, seguiti dagli Emiliani (26,2%) e dai Lombardi (25,9%). Agli ultimi posti della graduatoria, tutte ben al di sotto della media nazionale, troviamo la Calabria (13,6%) la Sardegna (15.4%) e la Campania (15.8%).
Relativamente ai prestiti personali, invece, l’incidenza più elevata è quella riscontrata in Molise, (37,2%) che precede la Basilicata (36,6%); la Toscana (29.9%) e la Lombardia (30,3%).
Infine, per quanto riguarda i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi sono i cittadini della Calabria e della Campania quelli con la più elevata incidenza, rispettivamente con il 53,5% e il 49,9% del totale.
Premesso che l’importo medio della rata risulta essere di 344 € nello specchietto che segue la suddivisione per regione.
Quello che balza subito all’occhio è un dato: al Nord ci si indebita maggiormente come conseguenza di una disponibilità complessivamente superiore di reddito.
Ranking | Regioni | Rata Media Mensile pro-capite |
1 | Trentino-Alto Adige | € 430 |
2 | Veneto | € 390 |
3 | Lombardia | € 387 |
4 | Emilia-Romagna | € 370 |
5 | Toscana | € 364 |
6 | Piemonte | € 360 |
7 | Friuli-Venezia Giulia | € 350 |
8 | Liguria | € 348 |
9 | Marche | € 345 |
Media Italia | € 344 | |
10 | Valle d’Aosta | € 331 |
11 | Basilicata | € 329 |
12 | Lazio | € 316 |
13 | Campania | € 315 |
14 | Puglia | € 315 |
15 | Umbria | € 314 |
16 | Abruzzo | € 313 |
17 | Molise | € 303 |
18 | Sicilia | € 301 |
19 | Calabria | € 290 |
20 | Sardegna | € 285 |
Fonte: Mappa del Credito MisterCredit – CRIF |
L’analisi dell’indebitamento residuo suddiviso per regione non riserva grandi sorprese.
Sono le famiglie delle regioni del nord a mostrare il più alto livello di indebitamento e ciò come conseguenza di una elevata incidenza dei mutui nel portafoglio delle famiglie a cui corrisponde quasi sempre anche un più alto valore degli immobili per il cui acquisto si necessita di un finanziamento.
Ranking | Regioni | Debito residuo medio |
1 | Trentino-Alto Adige | € 43.289 |
2 | Lombardia | € 41.189 |
3 | Emilia-Romagna | € 38.022 |
4 | Veneto | € 37.709 |
5 | Toscana | € 37.000 |
6 | Liguria | € 36.861 |
7 | Friuli-Venezia Giulia | € 35.854 |
8 | Piemonte | € 34.840 |
Media Italia | € 33.084 | |
9 | Marche | € 32.534 |
10 | Valle d’Aosta | € 31.852 |
11 | Lazio | € 31.754 |
12 | Umbria | € 30.398 |
13 | Puglia | € 28.974 |
14 | Abruzzo | € 28.528 |
15 | Campania | € 27.382 |
16 | Sardegna | € 26.135 |
17 | Basilicata | € 25.812 |
18 | Molise | € 24.714 |
19 | Sicilia | € 24.392 |
20 | Calabria | € 21.848 |
Fonte: Mappa del Credito MisterCredit – CRIF |
Che una famiglia sia mono reddito o che ambedue i coniugi lavorino, la sostanza non cambia: il venir meno di una parte consistente del reddito per un infortunio o una malattia che causi il decesso del componente della famiglia produttore di reddito, mette a serio repentaglio la possibilità di far fronte agli impegni finanziari, spesso di durata residua non breve.
Certo, una famiglia potrebbe risparmiare, evitando le spese superflue: no al nuovo telefonino, nessun viaggio costoso, qualche cenetta in meno al ristorante e, giorno dopo giorno, accantonare quei 100.000 € che potranno, se mai un giorno dovesse servire, a garantire serenità. Facciamo un calcolo: quanti anni ci vorrebbero? E se succedesse qualcosa nel frattempo?
Immaginiamo di dover assicurare l’estinzione del mutuo (diciamo 50.000 €) e di voler garantire un paio di anni di stipendio netto per non mettere in difficoltà il coniuge superstite ed i figli (altri 50.000 €); ipotizziamo che la persona da assicurare abbia 40 anni e che non fumi (i fumatori pagano un prezzo più alto perché sono maggiormente a rischio). Ebbene questo cliente, per assicurare la serenità della sua famiglia stipulando una assicurazione sulla vita, pagherebbe un premio iniziale pari a 145,00 euro (276,00 € per un cinquantenne).
Vale la pena rischiare?
La serenità vale meno di tre caffè alla settimana?
Pigrone, fai un gesto d’amore: dedica 10 minuti alla tua famiglia e chiamaci per maggiori informazioni. Oggi non domani.
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