“Anna e Mario questa sera sono in pizzeria, a festeggiare i 50 anni di Paolo.
Bella serata: essersi ritrovati con i vecchi amici del Liceo Manzoni è un evento eccezionale; Paolo è il primo a festeggiare il mezzo secolo e le ultime due settimane di ricerche sui social, di telefonate, mail, sms sono riuscite a mettere assieme quasi tutta la vecchia VB.
Una pizza, birra in abbondanza, una torta con cinquanta candeline che a spegnerle tutte Paolo quasi si faceva venire un attacco d’asma e, per chiudere, il limoncello offerto dal proprietario del locale.
Poi, seduti sulla scalinata di Piazza Roma, si sono fatte le ore piccole tra risate e i “ti ricordi quella volta che …”.
Poi i saluti, le promesse di non perdersi di vista, gli abbracci ed il ritorno a casa.
Mario procede prudente: l’alcool lo regge bene, è abituato; al suo fianco Anna si è addormentata.
Dopo una ventina di minuti, sul viale alberato a pochi chilometri da casa una Mercedes bianca sbuca ad alta velocita dalla sinistra e taglia la strada a Mario; forse il conducente non ha visto lo stop, forse è ubriaco, forse si è addormentato, forse … Mario, nonostante l’ora e l’alcool, ha i riflessi pronti, sterza bruscamente a sinistra ed evita lo scontro con la Mercedes, ma perde il controllo della vettura e si schianta contro un platano.
La botta è violentissima: il cofano della sua Audi è accartocciato e una colonna di fumo o vapore sale dalla parte anteriore della vettura, i cristalli sono in frantumi, gli air bag sono afflosciati; non riesce a muoversi, ha dolori dappertutto e le gambe sono bloccate; al suo fianco Anna si lamenta, c’è sangue dappertutto. Chiama la moglie, ma riceve solo lamenti.
La sirene in lontananza che si avvicinano, i soccorsi arrivano e poi più nulla.
Sono passati dodici mesi da quella tragica sera; il peggio è alle spalle. Sia lui che Anna hanno avuto traumi gravi e invalidanti … ma sono vivi. Tutto sommato gli è andata bene.”
È una storia ordinaria, come se ne leggono tante sulle pagine di cronaca dei nostri quotidiani.
Ma cosa succederà a Mario ed al conducente della Mercedes che, pur non avendo urtato l’Audi di Mario, ha però riconosciuto la propria responsabilità nell’accaduto.
In base al nuovo articolo 590 bis del Codice Penale il conducente è stato rinviato a giudizio per “Lesioni stradali Colpose” e gli è stata sospesa cautelativamente la patente per tre anni in attesa della sentenza definitiva. L’avvocato gli ha detto che rischia la reclusione da 2 a 7 anni e che la patente gli verrà revocata per un periodo che va da 5 a 10 anni. Poi potrà rifarla.
Ma la sorpresa maggiore è stata per Mario.
Era ancora in ospedale quando i Carabinieri gli hanno notificato un provvedimento del GIP di sospensione cautelare della patente per 5 anni. Sempre in ospedale gli è stato notificato il rinvio a giudizio per “Lesioni stradali colpose” con l’aggravante della guida in stato di abbrezza: gli sono stati riscontrati nel sangue 1.2 gr/l di alcool. Mario rischia un lungo periodo di reclusione (da 8 a 12 anni) e per la patente … potrà rifarla tra 15 anni.
Mario non capisce: “ma io che colpa ne ho se la Mercedes mi ha tagliato la strada … io non ho causato alcun incidente …”
Il suo assicuratore, che è uno bravo, gli ha spiegato che per il fatto di essersi messo alla guida in stato di ebbrezza alcoolica, lui è corresponsabile per le lesioni subite da Anna, sua moglie.
Mano male che il suo assicuratore gli aveva suggerito di sottoscrivere una polizza Tutela Legale con Uca Assicurazioni Spa.
Adesso, il miglior penalista in circolazione nella sua città si occuperà del suo caso e cercherà di convincere il Giudice della sua innocenza … ma sarà molto difficile.
“E’ bravo ma molto caro” gli ha detto il suo assicuratore “Se c’è qualche possibilità di uscirne lui la troverà. Meno male che della polizza Tutela Legale ne abbiamo parlato per tempo”
Certo è una storia di fantasia ma, a parte Anna e Mario, tutto il resto è realtà; una realtà che può diventare un incubo per ognuno di noi.
2 commenti. Nuovo commento
Come sempre chiaro preciso puntuale e tanto…..rassicurante! Molto utili i messaggi di queste pillole. Ottimi spunti di riflessione. I clienti hanno bisogno di essere informati in merito a tematiche così importanti. Sen avessi già la polizza di tutela avrei senz’altro provveduto!!
Grazie Franca, da anni oramai cerco, mi auguro con qualche risultato, di diffondere la cultura assicurativa. Che non vuole dire “vendere polizze” ma trasmettere consapevolezza dell’esistenza di un rischio, di un pericolo. Le polizze assicurative sono una delle tante risposte possibili. dopo aver fatto l’analisi dei rischi si individuano quelli da eliminare, poi quelli da ridurre ed infine, non potendo ridurre o eliminare un rischio, lo si trasferisce a terzi … con una polizza assicurative.
Grazie e spero di averti ancora nostra affezionata lettrice.
Giancarlo.